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In futuro abiteremo tutti dentro case in legno

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La crisi economica ha fermato il mercato immobiliare italiano, le case in mattone si vendono poco a causa dei prezzi elevatissimi ed inarrivabili, considerati anche gli stipendi della media dei lavoratori del nostro paese. Eppure, il sogno di farsi casa resta e molti si organizzano per realizzare una CASA IN LEGNO. In futuro abiteremo tutti dentro case in legno? Il testo unico dell’edilizia richiede la licenza edilizia per ogni costruzione ad uso abitativo, incluse case mobili su ruote, se di residenza permanente, e perfino barche su rimorchio. Molti piani regolatori comunali, inoltre, acconsentono alla costruzione su terreni agricoli. Ad esempio, nella Tuscia romana, si possono realizzare 40 metri quadrati di casa in legno per ogni ettaro di terra, al costo medio di 15-20 mila euro. Una casa piccola, con l’altezza massima di 3 metri e 20 cm, con la possibilità di un portico esterno di 10 metri quadrati, al prezzo di 7-20 mila euro, a seconda dei materiali utilizzati. Si va al Comune di residenza, si compila il modulo per la realizzazione di un manufatto agricolo, si aspetta di ricevere l’autorizzazione, un tempo di 6 mesi per un costo di 700-1000 euro. Oppure, ci si iscrive all’Albo dei Coltivatori Diretti, su un ettaro di terra agricola si può, infatti, costruire una casa in legno più grande, sui 150-200 metri quadrati. È ovvio che i costi di una casa in legno costruita in zone di campagna o di produzione agricola sono nettamente inferiore rispetto a quelli di una casa costruita in mattone ed in città. Infatti, con un investimento di circa 60-70 mila euro si può realizzare il sogno di una casa senza dover ricorrere alla stipulazione di mutui bancari a lunga scadenza, mettendo in conto anche l’attuale difficoltà ad accedere a prestiti in caso di precariato lavorativo. In internet sono numerosissimi i siti che vendono case in legno, con la possibilità di disegnare la propria casa a seconda delle proprie esigenze, robuste e di facile installazione, le case in legno possono essere accessoriate anche con verande e vani esterni. I prezzi sono convenienti perché si acquista direttamente in fabbrica.

Hai visto che mare che c’è a Fano?

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Passeggiando sul bagnasciuga della spiaggia lido 1 di Fano la scorsa settimana incontro un amico che mi ferma e dice “hai visto che mare che c’è a Fano?” orgoglioso di quel giorno fortunato in cui l’acqua sembrava regalare qualche centimetro di trasparenza. Lo so che qui a Fano il paragone non lo si fa con le spiagge della Sardegna o della Puglia ma piuttosto con il mare della Riviera (il mare di Rimini in confronto effettivamente è catrame). A quel mio amico incontrato per caso mi è bastato mostrare le fotografie che avevo memorizzato sullo smartphone per fargli rientrare il petto nella posizione più giusta.

Io amo Fano: qui si mangia bene, si vive bene… i ristoranti di Fano propongono una cucina vastissima che abbraccia il mare e le colline. In questa provincia è nato Rossini, gran Gourmand oltre che geniale musicista, qui sono nati artisti che hanno reso celebre questa regione. C’è tanto di cui vantarsi… perché scegliere di farlo con il mare?

Viaggio nella riviera marchigiana, tra mare, hotels e spiagge pulite

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vacanze nelle marche

vacanze nelle marche

Dove vai in vacanza questa estate? io? questa estate mi regalo un viaggio nella riviera marchigiana, tra mare, hotels e spiegge pulite.

Lo so, potrebbe sembrare l’inizio di uno spot pubblicitario che invita i turisti italiani a scoprire le bellezze del centro Italia senza dover per forza scappare all’estero o spingersi fino alla Sardegna solo perché va di moda. Prenotare un hotel a Fano, per esempio, forse non andrà di moda, ma è sicuramente una delle scelte che potrebbero far felici tantissime famiglie, soprattutto se si vuole trascorrere una vacanza all’insegna del buon mare, del buon cibo e del relax.

La riviera marchigiana è lunga, basti pensare che sono 180 i chilometri di costa che dalla foce del Tronto a Gabicce mare, 180 km di spiagge organizzate pieni di locali notturni, ristoranti, centri storici che richiamano alla mente la storia romana.

Il litorale marchigiano, nonostante non sia una delle prime mete turistiche d’Italia, ha poco da invidiare alle altre regioni: oltre che un litorale bellissimo, vanta anche alcune importanti città storiche, visitabili per la loro arte e la loro architettura ma anche per una cultura del cibo che vanta pochi concorrenti. Sirolo, Numana, Pesaro, Fano, Porto San Giorgio, Senigallia, Marotta, Grottammare, San Benedetto, ecc.  spiagge lunghe e sottili, fantastiche per chi desidera una vacanza all’insegna del relax e della tranquillità.

Senigallia, per esempio, conosciuta in tutto il mondo per la sua spiaggia di velluto, chiamata così perché la sabbia in questa zona è finissima e sempre calda. Da Ancona, poi, comincia la bella riviera del Conero, solitaria e intrigante, con le sue baie raggiungibili via barca e i suoi percorsi nella natura. Questa zona , dal 1987 area protetta, nasce in corrispondenza del monte Conero che s’innalza a picco sul mare: Sirolo, Numana, Marcelli, Portonovo, Loreto e Ancona sono i centri che ne fanno parte. Si tratta di un’area perfetta per gli amanti delle immersioni e per gli appassionati di natura in generale, che potranno godere i colori, le rupi scoscese e le pinete affacciate sul mare che quest’oasi di pace è in grado di offrire. Chiudono la costa marchigiana la verde riviera picena, che comprende il Porto Sant’Elpidio, il Lido di Germo, il Porto San Giorgio e Pedaso caratterizzata da sabbia fine e mare trasparente e la riviera delle Palme (che comprende Cupramarittima, Grottammare e San Benedetto del Tronto) chiamata così per le bellissime settemila palme che crescono sulla spiaggia e che conferiscono alla zona un’aria quasi californiana.

Babbo Natale o San Nicola di Bari? Befana o madre natura?

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storia-di-babbo-natale-e-befanaC’è un qualcosa di meraviglioso che fa compagnia a tutta l’umanità in questo periodo dell’anno: Le feste Pagane e le feste Cristiane. Gesù bambino, i Re Magi, Babbo Natale e la Befana, un qualcosa di meraviglioso che ci accompagna per tutta la vita, nell’altalenante ciclo vitale che ci fa sognare quando siamo bambini, ci delude quando scopriamo la verità e ci ritorna meraviglioso quando scopriamo la storia. Nell’era della multimedialità, delle grandi tecnologie, del web e del sapere, troviamo ancor oggi quella magia che probabilmente non si perderà mai, la magia delle tradizioni più forte di qualsiasi nuovo costume.

Così succede che alla mia età tutte le versioni del Babbo Natale e della Befana hanno un nonsochè di meraviglioso. Tutte le versioni del Babbo Natale moderno, ad esempio,  derivano dallo stesso personaggio storico, il vescovo (poi divenuto santo) San Nicola di Bari, o semplicemente Nicola della città di Myra (antica città dell’odierna Turchia), di cui si racconta che ritrovò e riportò in vita cinque fanciulli che erano stati rapiti e uccisi da un oste e che per questo era considerato il protettore dei bimbi ma anche il patrono dei marinai, mercanti, arcieri, bambini, prostitute, farmacisti, avvocati, prestatori di pegno, detenuti.. Un vescovo  che viene ancora oggi rappresentato con abiti vescovili e con la barba lunga e bianca… vescovo le cui reliquie si trovano ancor oggi a  Bari. E’ proprio la Basilica di San Nicola, costruita nel 1087, il luogo che è ancora meta di pellegrinaggi da parte dei fedeli che ogni anno giungono nella città del Sol Levante riempiendo ristoranti (tra i ristoranti a Bari ce ne sono alcuni meta di turisti proprio nella Bari Vecchia, vicino la Basilica), alberghi, b&b o semplicemente pensioni per ammirare la bellissima Basilica.

Ma la leggenda di San Nicola è alla base della grande festa olandese di Sinterklaas (il compleanno del Santo) che, a sua volta, ha dato origine al mito ed al nome di Santa Claus nelle sue diverse varianti, come è anche il santo patrono della città di Amsterdam e della Russia; In Grecia san Nicola viene talvolta sostituito da san Basilio Magno (Vasilis), un altro vescovo del IV secolo originario di Cesarea. Nei Paesi Bassi, in Belgio e in Lussemburgo, Sinterklaas (Kleeschen in lussemburghese) viene festeggiato due settimane prima del 5 dicembre, data in cui distribuisce i doni (il suo compleanno risulta essere il 6 dicembre). L’equivalente di Babbo Natale in questi paesi è Kerstman (letteralmente “uomo di Natale”). In alcuni villaggi delle Fiandre, in Belgio, si celebra la figura, pressoché identica, di san Martino di Tours (Sint-Maarten). In molte tradizioni della

Chiesa ortodossa, san Basilio porta i doni ai bambini a Capodanno, giorno in cui si celebra la sua festa. La rappresentazione popolare di Babbo Natale che cavalca una capra, forse derivata dal Tomte svedese. In tempi più recenti, sia in Svezia che in Norvegia il portatore di doni viene identificato con Tomte o tomtenisse, un’altra creatura del folklore locale. In Finlandia, la capretta di Yule viene chiamata joulupukki.

Secondo alcuni il vestito rosso di Babbo Natale sarebbe opera della Coca-Cola, originariamente infatti il vestito di Babbo Natale era verde. Questa teoria non è però da ritenersi corretta siccome storicamente la Coca-Cola non fu la prima ad usare la figura moderna di Babbo Natale nelle sue pubblicità, ma venne preceduta in questo dalla White Rock Beverages per la vendita di acqua minerale nel 1915 e per la vendita di ginger ale nel 1923. Ancor prima di queste pubblicità, la figura di Babbo Natale apparve vestita di rosso e bianco in alcune copertine della rivista Puck nei primi anni del ventesimo secolo.

E la befana?
Il termine “befana” inteso come “fantoccio esposto la notte dell’epifania” fu usato da Francesco Berni nel 1535, e ancor poco dopo da Agnolo Firenzuola 1541 anche se si sono trovati testi anche di secoli addietro.

L’origine della Befana va probabilmente connessa a tradizioni agrarie pagane relative all’anno trascorso, ormai pronto per rinascere come anno nuovo. Difatti rappresenta la conclusione delle festività natalizie come interregno tra la fine dell’anno solare (solstizio invernale, Sol Invictus) e l’inizio dell’anno lunare. La rinascita di Madre Natura, in quanto anticamente la dodicesima notte dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura. I Romani credevano che in queste dodici notti, figure femminili volassero sui campi appena seminati per propiziare i raccolti futuri. A guidarle secondo alcuni era Diana, dea lunare legata alla vegetazione, secondo altri una divinità minore chiamata Satia (sazietà) o Abundia (abbondanza). La Chiesa condannò con estremo rigore tali credenze, definendole frutto di influenze sataniche. Queste sovrapposizioni diedero origine a molte personificazioni che sfociarono nel Medioevo nella nostra Befana, il cui aspetto, benché benevolo, è chiaramente imparentato con la personificazione della strega.

L’aspetto da vecchia sarebbe dunque una raffigurazione dell’anno vecchio: una volta davvero concluso, lo si può bruciare così come accadeva in molti paesi europei, dove esisteva la tradizione di bruciare fantocci, con indosso abiti logori, all’inizio dell’anno, anche in questo caso atto dalla forte caratterizzazione simbolica dal valore propiziatorio per l’anno nuovo.

Ma avete letto? non è meraviglioso? Le tradizioni attraversano i secoli, e non importa se si è bambini o adulti, l’importante è non dimenticarli mai.

Come cercano gli stranieri un agriturismo nelle Marche con piscina

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agriturismo con piscina in Italia

agriturismo con piscina in Italia

Il titolo potrebbe sembrare surreale o provocatorio,  ma vi siete mai chiesti come chiamano gli stranieri i nostri agriturismo, casa vacanze, ville con piscina o bed & breakfast? Beh, a parte quest’ultimo che ha connotazione internazionale come la parola “hotel”, per quanto riguarda il resto delle abitazioni ricettive sembra che ci si disperda in tante parole chiave che alla fine riportano sempre e comunque ad un unica identità di alloggio. Gli olandesi cercano unendo alla parola “Farm” o “Villa” il termine “cheap” o “last minute”… Gli inglesi nelle loro ricerche inseriscono anche il temine “Luxury Villa” mentre i tedeschi, molto più Geek di noi, si divertono a cercare anche con  i termini in italiano… ecco che ti ritrovi con parole cercate su google che assomigliano molto a Agriturismo Marken o nella peggiore delle ipotesi con un italo-inglo-germanico vedi che ti trovano (e ti trovano) con Agriturismo Marken with Pool.

Cosa cercano invece i puristi della lingia inglese? Per cercare un Agriturismo con piscina nelle Marche i puristi usano “farmhouse with pool Marche” oppure “Villas with pool Italy”.

Tanti modi per cercare comunque un luogo, preferibilmente con piscina, in grado di regalare un’estate all’insegna del relax e – volendo – della buona cucina. E che siano nelle Marche, in Toscana o in Umbria poco importa, l’importante è che vengano in Italia.

Mangiate poca carne e quel poco mangiatela buona… a Rimini

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Mangiare carne argentina a Rimini

Mangiare carne argentina a Rimini

Pubblicando per due volte consecutive due post relativi ad altrettanti ristoranti di carne si potrebbe pensare che sono un incallito consumatore della “ciccia” sotto tutte le forme possibili ed immaginabili. In verità chi mi conosce sa che sono dell’opinione che la carne andrebbe consumata con moderazione sia per un fine etico che per una questione legata al benessere e ad una corretta alimentazione. Il principio è un altro: se non siete vegani o vegetariani e bene o male la carne si presenta nel vostro menù una o più volte al mese, almeno mangiatela di qualità. A parte il vostro macellaio di fiducia, ho avuto modo di scoprire tra i ristoranti Romagnoli un ristorante che propone a Rimini carne argentina, carne irlandese, carne di bufalo e carne di bisonte che merita una citazione: si tratta del ristorante Cascina del Gaucho, un ristorante prettamente di carne che per merito di uno chef dedicato alla griglia (a vista) e per merito di una selezione maniacale dei prodotti, si sta facendo conoscere in tutta Italia per la squisitezza delle carni e per l’abilità nel trattarla sui fornelli.

Angelo e Natasha, il primo pugliese di Taranto, la seconda abruzzese di Pescara, si completano straordinariamente nel loro lavoro: uno staff professionale ma alla mano, in grado di rispondere sempre con grande savoir faire alle aspettative della clientela ciccia-dipendente. Tagliere di carni nostrane, asado, filetto di manza Irlandese alla griglia, tagliata di manzo argentina, Picaña argentina con salsa chimichurri, scottadino d’agnello scozzese alla griglia fino alla cotoletta di maialino da latte alla milanese con patatine e – come scrivevo prima – carne di bufalo e carne di Bisonte. A Rimini sulla strada consolare per San Marino.

Telefono:+39 0541 753353
Fax:+39 0541 753353
info@lacascinadelgaucho.it

La ristorazione di terra ad Ancona – l’altra faccia della cucina marchigiana

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antipasto ristorante il cardeto Ancona

antipasto ristorante il cardeto Ancona

L’Autostrada A14 nei pressi di Ancona inizia stranamente ad allontanarsi dalla città: è una necessità dovuta alla morfologia del territorio – prima – e alla presenza dell’aeroporto – poi – che obbliga tutti coloro che vogliano fermarsi nel capoluogo di regione ad un più lungo percorso prima di arrivare nel cuore della città; la verità è che la parabola compiuta dall’autostrada sembra quasi voler mostrare a tutti quanto di bello possa offrire la regione Marche: non solo mare, spiagge e bandiere blu, ma anche sinuose colline e prodotti dell’entroterra che non fanno altro che magnificare ancor più la percezione di buono e bello che tutti i turisti hanno da questo territorio. E proprio perché qui non si vive di solo pesce, ho deciso di provare uno dei ristoranti più blasonati della città di Ancona: il ristorante Il Cardeto. Mi hanno parlato di un ristorante particolare, gestito da giovani promesse fissati per gli straordinari prodotti legati a questa terra straordinaria: tartufo, ovoli, funghi porcini, pasta tirata al matterello e vini importanti. Dopo qualche giro nei pressi delle vie adiacenti il tribunale di Ancona (il ristorante si trova in via Del Cardeto 8) trovo finalmente posto e apro la porta del locale rivestita di adesivi di guide prestigiose come il gambero rosso, oraviaggiando, bibenda e slowfood, ecc. Ad accogliermi il giovanissimo patron davide Appolloni, sorridente e professionale (molto professionale) titolare e responsabile di sala che – insieme alla moglie – conduce la brigata composta da Lorenzo Montesi Cristian d’Elia ed altri aiutanti di cui non ricordo il nome. Mi siedo e mi vedo arrivare un aperitivo accompagnato dalla crescia di formaggio, una sorta di panettone salato con tanto formaggio a pezzettoni che emana un profumo invitante di pane appena sfornato e di pepe (qui le spezie se le fanno arrivare da tutto il mondo…che profumi!).

Antipasto: culatello ,Ciauscolo, Lardellato Lonzino ,Crostino con Lardo, Melanzane ripiene di stracchino con crema di pomodoro e guanciale. passatelli con tartufi nero pregiato e quaglia arrotolata con bacon Passamonti e carciofi.

Come è andata? divinamente bene: chiaramente David & company non hanno bisogno di raccomandazioni, ma se posso permettermi di dire con tutta sincerità che vale una deviazione non penso di fare un torto a nessuno.

La rivoluzione del turismo: i B&B di lusso fanno paura

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bed-and-breakfast-Senigallia

bed-and-breakfast-Senigallia

Stanno facendo molta paura agli albergatori di tutta Italia e – aggiungo io – a ragion veduta, visti i numeri: i Bed & Breakfast  eleganti e soprattutto i b&b di lusso con tanto di piscine, campi da tennis, colazioni da gran gourmet e coccole a non finire, stanno togliendo turisti e quindi denaro agli albergatori di tutte le città d’Italia e d’Europa. Qualche esempio? basti guardare questo b&b Senigallia per farsi un’idea. Si chiama La Parisienne ed è uno dei più suggestivi bed & breakfast d’Italia. E a pochi chilometri da Senigallia se ne può vedere un altro che non ha nulla a che invidiare a nessuno: Il B&B Palazzo Rotati, un B&B a Fano che racchiude eleganza e coerenza nel lavoro di restauro di un palazzo tra i più belli del centro storico di Fano. E’ la rivoluzione del turismo: i b&b di lusso fanno paura perché sono anche economici o perlomeno lo sono a parità di servizi.

In giro per la Penisola ci sono strutture ricettive bellissime, ma è tutta una questione di prezzo? Sicuramente no. Il successo di b&b come La Parisienne o Palazzo Rotati è dovuto comunque anche all’opportunità di accogliere l’avventore non in un freddo hotel di città ma in un contesto familiare in cui si conoscono nuove persone e si instaurano nuove amicizie. Gli albergatori sono avvisati: inventatevi qualcosa di più che un freddo rapporto di scambio tra documenti e chiavi.

Molo 71, il ristorante come l’ho sempre sognato

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ristorante Molo 71 AnconaChe fai stasera? boh, non lo so… forse prenotiamo sempre allo stesso posto, mangiando sempre le stesse cose… solita grigliata di carne con patatine e verdure di campo… tu? Beh, io ho scoperto un ristorantino ad Ancona che mi piace molto. Come si chiama? Si chiama Molo 71 ed è un posto meraviglioso perchè sembra di essere su una nave. Centro direzionale Marina Dorica, primo piano con affaccio sul mare. Si vedono le luci della città che terminano sull’acqua. Belli i riflessi delle luci sull’acqua. Sai, non si mangia affatto male al Molo 71: c’è che puoi mangiare pesce o pizza. Puoi stare seduto sul divanetto adiacente al bar e gustarti con calma un digestivo. Che volete fare, venite? Certo ho capito, siete in tanti e non riuscite a convincere gli estremisti della ciccia. Si, si, eppoi fare qualche chilometro in più con l’auto… non sia mai! Va bene, dai… io stasera mi defilo. Vado al Molo 71 di Ancona. Per il pesce? no, no… per stare bene.

La rivoluzione degli Agriturismo e dei Bed & breakfast

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Cosa accadrà nel prossimo futuro, quando il numero dei B&B e degli agriturismo cresceranno ancora? Cosa accadrà agli albergatori delle belle città turistiche italiane quando i viaggiatori vacanzieri inizieranno ad abituarsi al concetto di “Casa Vacanza” e a sostituirlo con l’idea di albergo? Nel panorama turistico di molte regioni il cambiamento sembra essere già in atto, tanto che bellissimi bed and breakfast iniziano a sostituire il concetto di hotel nella testa di chi si muove per piacere (o per lavoro). L’italia si sta riempiendo di belle strutture ricettive: quando il mese scorso sono stato nel centro Italia, ho voluto anch’io testare la bontà di queste strutture. Ho cercato su Google “Agriturismo Marche” ed ho trovato posti meravigliosi a prezzi bassi. Ma visto che i miei interessi erano concentrati su Fano, ho cercato “B&B Fano” ed ho trovato, tra i tanti, un b&b elegantissimo nel pieno centro della cittadina. Altro che hotel 5 stelle: con poco più di 50 euro sono stato in uno dei palazzi storici della città, accolto come un personaggio famoso e riverito come un sultano. Una rivoluzione vera e propria quella degli Agriturismo e dei bed & breakfast che iniziano a preoccupare gli albergatori; solo quelli però, perché i turisti ringraziano.