Archivio mensile:ottobre 2013

Storia della Festa di Halloween

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S’apre una questione, tu lo festeggi o non lo festeggi Halloween? La conosci la storia della Festa di Halloween? Quelli che non lo festeggiano, non lo festeggiano perché…Perché festeggiare una ricorrenza che non ci appartiene? Io Halloween lo voglio festeggiare, così, per il gusto di fare festa e regalare caramelle ai bambini, che io poi me ne mangi la metà di quelle che dovrei regalare è un’altra storia. Io Halloween lo voglio festeggiare, perché mi piacciono i dolciumi e perché mi piacciono i mostrini. Cercherò di dare una buona ragione ai rigorosi conservatori per celebrare questa ricorrenza senza che debbano sentirsi traditori delle nostre tradizioni.

zucca di halloween, perché si festeggia

Storia della Festa di Halloween

Innanzitutto, non è vero che questa festa di origine celtica non ci appartiene. I Celti, in Italia, ci sono passati e non si sono limitati a passare. In Italia Settentrionale, ad esempio, sono stati scoperti insediamenti celtici nella zona dei laghi prealpini. Ci sono anche iscrizioni rupestri che lo testimoniano. Insomma, i Celti sono passati , si sono costruiti le loro casette ed hanno scritto anche sui muri. Queste tribù invasero poi tutta la Pianura Padana, fino al Mare Adriatico a sud di Ancona. La loro civiltà fu assimilata nei nostri rituali funebri delle cremazioni e noi insegnammo loro un po’ di cose. Un esempio dell’una e dell’altra cosa. Alcuni resti della culinaria romana dimostrano gusti e materie prime attinte dai Celti. E fummo noi a trasmettergli un certo buon gusto nella gioielleria e negli ornamenti dell’abbigliamento. In antropologia, questa cosa del sommarsi e del mescolarsi si chiama sincretismo. Ed il sincretismo è un buon esercizio a conciliare usi e costumi che appartengono a culture diverse. Dove voglio andare a parare? perché raccontare la storia della Festa di Halloween? Festeggiamo Halloween, decoriamo la zucca, vestiamoci da zombie, attacchiamo a porte finestre adesivi di teschi e scheletri e deliziamoci de i nostri dolci tipici. Secondo le credenze popolari, le anime dei defunti tornano dall’aldilà e siccome il viaggio è lungo e faticoso è nata la consuetudine dell’offerta di cibo. Un modo furbetto e di garantito successo per assicurarsi la benevolenza dei morti e per esorcizzare la paura della morte e dell’ignoto. In Italia, per l’occasione, si preparano ottimi dolci fatti in casa. In Sicilia, si fanno i Seni della Vergine, a forma di mammelle, ripieni di zuccata al gelsomino. In Calabria si fanno le Dita di Apostolo, pasta di mandorla farcita con marmellata di cedro a forma di dita della mano. In Alto Adige, in Val Passiria, ci sono grossi pani a forma di cavallo che si chiamano, appunto, i Cavalli. In Campania, si usa preparare il “torrone dei morti”, un torrone morbido a base di cioccolato e siccome questi torroni hanno una forma che assomiglia a quella di una bara, i napoletani li chiamano anche “morticielli”. In quasi tutte le regioni si preparano dei biscotti a base di mandorle, pinoli, albumi e talvolta cioccolato, che vengono chiamati le “fave dei morti”. Le fave vengono associate ai defunti fin dai tempi antichi. In Grecia, durante le feste in onore di Dioniso e di Ermes, si aveva la consuetudine di esporre le fave sugli altari come offerta alle anime dei defunti. In Toscana, in Veneto, in Calabria, era tradizione recarsi al cimitero e mangiare fave sulle tombe dei propri cari. Nel corso dei secoli, insomma, le nostre tradizioni anche culinarie si sono sommate e mescolate con quelle di altri. I bambini di oggi che bussano alla porta chiedendo dolcetto o scherzetto non sono poi così diversi da quelli che, una volta, in tutta Italia, andavano a bussare alla porta, nella notte tra il 31 ottobre ed il 1 novembre, a fare quella che si chiamava “questua”. In Sardegna, i bambini, in strada, dicendo “Morti, morti”, ricevevano in dono dolci, frutta secca e qualche volta anche denaro. In Puglia, i ragazzi cantando una canzone dedicata all’ “aneme de muerte” (l’anima dei morti) venivano invitati ad entrare nelle case e venivano rifocillati con vino, castagne e taralli. Halloween è solo la versione anglosassone di una tradizione, il ricordo dei defunti e del loro ritorno sulla Terra, che da noi era già presente, anche nella consuetudine di intagliare le zucche. In Puglia, infatti, il 1 novembre, nella piazza principale di un piccolo paese, Orsara, si svolgeva la gara delle zucche decorate, dette “cocce priatorje”, teste del purgatorio. Nella tradizione anglosassone, la zucca rappresenta la lanterna di Jack l’Avaro che fu rifiutato dal Paradiso e dall’Inferno per la sua mancanza di umanità, costretto a vagare nel buio con il solo aiuto della sua macabra lanterna. Una gran brutta punizione, che dite, mettiamo da parte i fondamentalismi? Ecco la storia della Festa di Halloween, buon Halloween!

Gambero Rosso 2014, Uliassi declassato

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Presentata alla città del Gusto di Roma l’edizione 2014 della Guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso. Massimo Bottura e Gianfranco Vissani mantengono il primo posto seguiti da Heinz Beck, dalla famiglia Iaccarino del Don Alfonso e da Villa Crespi.

Si premia l’eccellenza del panorama nazionale, forchette che vengono e forchette che ahimè vanno. Farà discutere, infatti, la discesa a Due Forchette di Mauro Uliassi che perde due punti. Quando abbiamo letto dei due “bocciati” che perdono le Tre Forchette, Uliassi appunto e l’Oasis dei Fratelli Fischetti a Valle Saccarda, abbiamo pensato che evidentemente non sono bastate a Giancarlo Perrotta, il sapore troppo deciso delle triglie impanate e qualche pausa di troppo nel servizio curato da Catia Uliassi.

Guida ristoranti Gambero Rosso 2014

Nuova Guida Gambero Rosso 2014, Uliassi declassato

I magnifici cinque, invece, sono Massimo Bottura e Gianfranco Vissani, con 95/100, a seguire, Alfonso Iaccarino, Antonino Cannavacciuolo, Heinz Beck. Tra i nuovi ingressi, Roberto Petza , che con il suo ristorante S’Apposentu a Casa Puddu, punteggio 90/100, porta per la prima volta in Sardegna il riconoscimento e festeggia sulla sua pagina facebook postando orgoglioso lo stato “E funti tresi frocchettasa !” ( E sono tre forchette ! ). Poi ci sono il Devero Ristorante del Devero Hotel di Cavenago di Brianza (MB) con 91/100, l’Antica Osteria da Cera di Campagna Lupia (VE) con 90/100, il Trussardi alla Scala di Milano con 90/100. Tra le novità di questa edizione, il grande ristoratore Uliassi, del Ristorante Uliassi di Senigallia, perde la terza forchetta e torna a due. La Lombardia è la regione leader con 5 Tre Forchette, seguita dal Veneto con 3 e dall’Emilia Romagna, il Piemonte e la Toscana con 2. Fra i Tre Gamberi, per la prima volta viene premiato un locale della Basilicata, La Locandiera, di Bernalda (Matera), e Armando al Pantheon di Roma. Al Lazio spetta il primato delle Tre Bottiglie, con tre locali insigniti, i Tre Boccali vanno all’ Open Baladin di Roma in buona compagnia con il Casa Baladin di Piozzo (CN). Sempre a Roma finisce il premio speciale per lo Chef Emergente, premio nato dalla collaborazione tra Acqua Panna ed Acqua San Pellegrino, la giovane chef vincitrice si chiama Alba Estevez Ruiz, del bistrot Marzapane. Questa edizione ha premiato anche il miglior servizio in sala, vinto dal Caffè Arti e Mestieri di Reggio Emilia ed il miglior servizio in sala d’albergo, vinto dal Poggio Rosso dell’Hotel Borgo San Felice di Castelnuovo Berardenga in provincia di Siena. Un altro premio speciale, nato in collaborazione con Birra Moretti, è andato a Matteo Zappile, proprio per l’attenzione alla birra, sommelier de Il Pagliaccio di Roma. Al Cantinone di Madesimo (SO) è andato il premio Gambero Rosso Animante Barone Pizzini come ristorante che “ama il suo territorio e che con la cucina ne anima il valore”. Insieme al Pastificio dei Campi è stato valutato il ristorante con la migliore proposta di primi piatti di pasta, assegnato a Il Mosaico del Terme Manzi Hoteldi Ischia (NA), mentre con Trento Doc si è voluto dare un riconoscimento per la miglior proposta di Metodo Classico Italiano, andato a In Vernice di Livorno. I premi Qualità Prezzo sono andati a Il Papavero (Eboli – Salerno), La Torre (Spilimbergo – Pordenone), Due Spade (Cernusco sul Naviglio – Milano). Risultati positivi che confermano il favore ed il prestigio di cui gode la cucina italiana.

Articolo tratto da http://www.oraviaggiando.it/gambero-rosso-2014-ecco-i-risultati-n230.html

Chiedi Tu, i coupon sconti dove il prezzo lo decidi tu

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1 ottobre 2013 – Nel giorno in cui è stato confermato l’aumento dell’Iva, contemporaneamente – e per fortuna – nasce una nuova piattaforma che ci farà risparmiare molti soldini: Chiedi Tu, i coupon sconti dove il prezzo lo decidi tu. È attivo, infatti, proprio dal primo ottobre, il nuovo portale che rivoluziona i gruppi di acquisto online e che permette una gestione degli sconti del tutto innovativa. Con Chieditu, infatti, entra in rete un’idea mai testata prima, che offre la possibilità di “avere tutto ciò che si vuole al prezzo desiderato”. Ed in pochi click.

Collegandosi a chieditu.it, infatti, basterà compilare il form posizionato sulla sinistra dell’home page, scrivendo cosa si sta cercando ed il prezzo che si è disposti a pagare. La piattaforma rilancerà in automatico la richiesta a tutti i rivenditori della zona e l’acquirente riceverà un riscontro. La proposta potrà essere accettata subito o anche controproposta da tutti gli esercenti che ricevono la richiesta (individuati in base alla categoria e alla zona selezionata dall’utente). La campagna di comunicazione è già partita: sui social, sui blog e sui forum è iniziato il solito tam tam virale, aiutato sicuramente dall’intercessione della nota Guida ristoranti Oraviaggiando che con i suoi 35 mila iscritti e i quasi 9 mila lettori giornalieri ha deciso di supportare la neonata azienda di Parma in questa interessante avventura.

Abbiamo pensato a qualcosa di diverso rispetto agli esistenti siti di acquisto online – afferma Martina Gaglione amministratrice di Mc Marketing Srll’idea portante è il claim “il prezzo lo scegli tu”, che si posiziona con un’ottica innovativa, non dovrai più accontentarti soltanto dei pacchetti annunci già in vetrina ma puoi acquistare già subito ciò che richiedi e che stai cercando, quindi rispondiamo ad una reale esigenza del nostro utente”.

Accanto al form per scrivere la propria richiesta, il portale lascia spazio comunque alla classica sezione con offerte a prezzi promozionali, con la possibilità di acquistare i vari coupon proposti dagli esercenti aderenti al portale.

Uno staff giovane quello di Chieditu, che si propone online come una start up originale, una vera e propria sfida all’interno di un settore già affermato come quello dei gruppi di acquisto.

Le belle idee si spiegano con poche parole, ma il riscontro lo attendiamo nei fatti – continua la Gaglione – confidiamo che Chieditu piaccia alla gente e che siano gli stessi utenti che lo testano ad aiutarci con il passaparola virale, la nostra filosofia è puntare all’ottimizzazione, è una piattaforma che entra in rete in punta di piedi ma con la determinazione tipica, e naturale, delle idee forti – conclude – con l’obiettivo di essere vicini alla soddisfazione dell’esigenza dell’utente finale, quindi cresceremo insieme “alla rete” valutando anche in corso d’opera, se necessari, eventuali miglioramenti del sistema”.

Per maggiori informazioni www.chieditu.it – amminsitrazione@chieditu.it