Archivio mensile:aprile 2012

Molo 71, il ristorante come l’ho sempre sognato

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ristorante Molo 71 AnconaChe fai stasera? boh, non lo so… forse prenotiamo sempre allo stesso posto, mangiando sempre le stesse cose… solita grigliata di carne con patatine e verdure di campo… tu? Beh, io ho scoperto un ristorantino ad Ancona che mi piace molto. Come si chiama? Si chiama Molo 71 ed è un posto meraviglioso perchè sembra di essere su una nave. Centro direzionale Marina Dorica, primo piano con affaccio sul mare. Si vedono le luci della città che terminano sull’acqua. Belli i riflessi delle luci sull’acqua. Sai, non si mangia affatto male al Molo 71: c’è che puoi mangiare pesce o pizza. Puoi stare seduto sul divanetto adiacente al bar e gustarti con calma un digestivo. Che volete fare, venite? Certo ho capito, siete in tanti e non riuscite a convincere gli estremisti della ciccia. Si, si, eppoi fare qualche chilometro in più con l’auto… non sia mai! Va bene, dai… io stasera mi defilo. Vado al Molo 71 di Ancona. Per il pesce? no, no… per stare bene.

Neve pioggia vento e disastri: ti voglio vedere alle prossime elezioni

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Se non fossi un tipo ottimista avrei già esclamato “ma che bell’anno di m….!”. Ottimismo o non ottimismo è un 2012 iniziato male: mal tempo, neve, freddo, crisi economica, tasse e tagli alle pensioni. Mi guardo allo specchio e mi vedo smarrito e impaurito come un gatto in autostrada… ce la faremo? I dubbi mi assalgono: siamo sempre noi quelli tartassati mentre politici, farmacisti, notai e giudici sembrano fare parte di categorie a parte. Le Lobbies. Gruppi di pressione come li chiama qualcuno. Vedo le previsioni del tempo e sembrano andare di pari passo con l’attualità: un accenno di sole spento dopo il breve momento di speranza che fosse giunta la primavera. Neve, pioggia, vento e disastri. Negli occhi di qualcuno c’è ancora speranza, ma nel frattempo nessuno si accorge che ci sono tanti, troppi suicidi. Le famiglie in cui c’è solo un lavoratore – magari un operaio – non ce la fanno più ad andare avanti. Pensionati che vedono la loro misera pensione ancor più piccola; tagli selvaggi senza guardare in faccia a nessuno. Ma la colpa è anche nostra: siamo dei creduloni che voterebbero ancora Berlusconi, Bersani, Bossi e Prodi. Soldi ai partiti, stipendi e benefits da capogiro, sprechi e tanta furbizia che si ripercuote su di noi. E nonostante gli scandali e nonostante la democrazia, chi ruba rimane impunito e la gente povera si spacca la schiena per cercare di andare avanti.

Io non sono un rivoluzionario, non scenderò in piazza per unire manifestanti. Non serve a nulla. Perché tanto alle prossime elezioni anche tu voterai sempre gli stessi ladri. E se c’è neve, pioggia vento e disastri, un po’ la colpa è anche la tua.