Archivi categoria: Guide enogastronomiche

Gambero Rosso 2014, Uliassi declassato

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Presentata alla città del Gusto di Roma l’edizione 2014 della Guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso. Massimo Bottura e Gianfranco Vissani mantengono il primo posto seguiti da Heinz Beck, dalla famiglia Iaccarino del Don Alfonso e da Villa Crespi.

Si premia l’eccellenza del panorama nazionale, forchette che vengono e forchette che ahimè vanno. Farà discutere, infatti, la discesa a Due Forchette di Mauro Uliassi che perde due punti. Quando abbiamo letto dei due “bocciati” che perdono le Tre Forchette, Uliassi appunto e l’Oasis dei Fratelli Fischetti a Valle Saccarda, abbiamo pensato che evidentemente non sono bastate a Giancarlo Perrotta, il sapore troppo deciso delle triglie impanate e qualche pausa di troppo nel servizio curato da Catia Uliassi.

Guida ristoranti Gambero Rosso 2014

Nuova Guida Gambero Rosso 2014, Uliassi declassato

I magnifici cinque, invece, sono Massimo Bottura e Gianfranco Vissani, con 95/100, a seguire, Alfonso Iaccarino, Antonino Cannavacciuolo, Heinz Beck. Tra i nuovi ingressi, Roberto Petza , che con il suo ristorante S’Apposentu a Casa Puddu, punteggio 90/100, porta per la prima volta in Sardegna il riconoscimento e festeggia sulla sua pagina facebook postando orgoglioso lo stato “E funti tresi frocchettasa !” ( E sono tre forchette ! ). Poi ci sono il Devero Ristorante del Devero Hotel di Cavenago di Brianza (MB) con 91/100, l’Antica Osteria da Cera di Campagna Lupia (VE) con 90/100, il Trussardi alla Scala di Milano con 90/100. Tra le novità di questa edizione, il grande ristoratore Uliassi, del Ristorante Uliassi di Senigallia, perde la terza forchetta e torna a due. La Lombardia è la regione leader con 5 Tre Forchette, seguita dal Veneto con 3 e dall’Emilia Romagna, il Piemonte e la Toscana con 2. Fra i Tre Gamberi, per la prima volta viene premiato un locale della Basilicata, La Locandiera, di Bernalda (Matera), e Armando al Pantheon di Roma. Al Lazio spetta il primato delle Tre Bottiglie, con tre locali insigniti, i Tre Boccali vanno all’ Open Baladin di Roma in buona compagnia con il Casa Baladin di Piozzo (CN). Sempre a Roma finisce il premio speciale per lo Chef Emergente, premio nato dalla collaborazione tra Acqua Panna ed Acqua San Pellegrino, la giovane chef vincitrice si chiama Alba Estevez Ruiz, del bistrot Marzapane. Questa edizione ha premiato anche il miglior servizio in sala, vinto dal Caffè Arti e Mestieri di Reggio Emilia ed il miglior servizio in sala d’albergo, vinto dal Poggio Rosso dell’Hotel Borgo San Felice di Castelnuovo Berardenga in provincia di Siena. Un altro premio speciale, nato in collaborazione con Birra Moretti, è andato a Matteo Zappile, proprio per l’attenzione alla birra, sommelier de Il Pagliaccio di Roma. Al Cantinone di Madesimo (SO) è andato il premio Gambero Rosso Animante Barone Pizzini come ristorante che “ama il suo territorio e che con la cucina ne anima il valore”. Insieme al Pastificio dei Campi è stato valutato il ristorante con la migliore proposta di primi piatti di pasta, assegnato a Il Mosaico del Terme Manzi Hoteldi Ischia (NA), mentre con Trento Doc si è voluto dare un riconoscimento per la miglior proposta di Metodo Classico Italiano, andato a In Vernice di Livorno. I premi Qualità Prezzo sono andati a Il Papavero (Eboli – Salerno), La Torre (Spilimbergo – Pordenone), Due Spade (Cernusco sul Naviglio – Milano). Risultati positivi che confermano il favore ed il prestigio di cui gode la cucina italiana.

Articolo tratto da http://www.oraviaggiando.it/gambero-rosso-2014-ecco-i-risultati-n230.html

Dove mangiare in Romagna te lo dico io!

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dove mangiare in romagna

piccola porzione di canale di cesenatico dove mangiare in romagna

Ormai mi sono fatto uno cultura su dove mangiare in Romagna: sono sempre più fuori casa e sempre più Globe Trotter, quindi o muoio di fame o mangio al ristorante. Premettendo che panini  e piadine non sono la mia passione, eccomi di rientro dopo qualche settimana in giro per la Romagna a raccontarvi dove e cosa ho mangiato.  Il primo di cui vi voglio raccontare è l’Osteria Angolo Divino di Rimini. Piatti di salumi misti fantastici, i crostini misti sono i più buoni di Rimini! Da provare assolutamente le bovare di chianina! La cuoca l’Elisa, fa assaporare delle pietanze magnifiche! Il proprietario di casa è disponibile ed esperto sui vini e – cosa da non sottovalutare – qui a pranzo di mangia VEGETARIANO!

Su Rimini non racconto altro se non una bella esperienza al ristorante Habanero e una mangiata galattica di salumi e formaggi tipici al ristorante Al Coniglio, sulla strada consolare verso San Marino.

Invece voglio parlarvi dei ristoranti di pesce di Cesenatico e delle belle sensazioni che ho avuto nel sedermi sulle sedie dei ristoranti posti come preziosi gioielli uno di fianco all’altro sulle banchine dei due versanti della città. Cesenatico è la città che maggiormente mi ha offerto le sensazioni più belle; una città magica, con il porto Leonardesco e la gente accogliente e sorridente. Ecco le vele alzate delle caravelle ferme a salutare i turisti, ed ecco i turisti divertirsi nell’andare da una sponda del canale all’altra con il mini traghetto da 40 centesimi di euro a tratta. Guarda caso anche qui a Cesenatico ho trovato un ristorante dal nome Angolo Divino. Bobo, il titolare, un gran simpaticone.

Il mio viaggio è terminato a Ravenna, dal quel mattacchione di Damiano del ristorante Il Mago del Pesce, che a breve diventerà Osteria Terrae Maris cambiando anche location. Iniziate a provare questi ristoranti che vi ho segnalato, e non vi preoccupate, dove mangiare in Romagna ve lo dico io!

Beati gli under 36 de “La Tavola di Gourmondo”: mangiano nei ristoranti stellati a prezzi ridotti

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Si chiama La Tavola di Gourmondo ed è la nuova piattaforma web abbinata alla Guida ristoranti Oraviaggiando, nata per avvicinare i giovani all’alta ristorazione gourmet. Si, avete capito bene, sto dicendo che da oggi è possibile sedersi nei ristoranti di altissimo spessore come Vissani, Uliassi, D’O, La Frasca, Liuzzi, Le Colonne, Cipriani, Le Coq, Ricci, Cielo, Righi e tantissimi altri potendo spendere molto ma molto meno rispetto i prezzi che vengono proposti normalmente.

Perché?
Perché c’è una grande attenzione da parte dei giovani verso l’enogastronomia italiana… c’è voglia di comprendere, c’è voglia di curiosità ma manca l’esperienza diretta. E per passare dalla teoria alla pratica bisognava stimolare i grandi chef che – ne La Tavola di Gourmondo – hanno dato davvero il massimo. Ecco i protagonisti finora presenti e disponibili:

Ristorante Percorsi di Gusto
Antica Osteria Marconi
Ristorante Era Ora
Le Colonne Restaurant
Ristorante La Frasca
Locanda Liuzzi
Ristorante Quarto Piano
Ristorante Il Piastrino
Ristorante Paolo Teverini
Ristorante D’O’ Davide Oldani
Ristorante Alla Lanterna
Ristorante Uliassi
Ristorante Antichi Sapori
Umami ristorante
Ristorante Al Fornello Da Ricci
Ristorante Cielo la Sommità
Ristorante Lemì
Ristorante Peppe Zullo
Osteria Già Sotto l’Arco
Ristorante Porta Nova
Ristorante Righi
Ristorante Torre d’Oriente
Ristorante Vissani
Ristorante Baccalà Divino
Locanda Cipriani
Ristorante El Coq

Si possono vedere tutti cliccando qui: www.latavoladigourmondo.it

Buon appetito allora!

Le guide on-line più lette delle guide cartacee. Ma ci si può fidare?

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Siamo in piena web-revolution, tutto il mondo sta cambiando ad una velocità tale che i mutamenti sono assolutamente visibili e percepibili a vista d’occhio. Nasce un App e all’improvviso non si pagano più gli sms, nasce un sito web e come per magia si mangia e si beve alla metà. Questa rivoluzione, comunque vada, è positiva e mette in relazione persone e idee ad una velocità strepitosa anche se ci sono alcuni settori che sembrano non gradire la grande cavalcata del web. Un esempio? La guida ai ristoranti che trovi sul web. Le guide enogastronomiche fatte di carta con le loro redazioni e i loro gastronomi sempre più stanati da guidaioli improvvisati che si auto-eleggono nuovi ambasciatori della critica gourmet. Finché gli italiani si limitavano a fare gli allenatori della nazionale d’innanzi alle partite dei mondiali, nessuno storceva il naso. Ma criticare un piatto richiede competenze molto più rare rispetto al “metti Del Pierooooooo” dei calciofili non praticanti. E’ per questo che i giornalisti gastronomici sono sul piede di guerra contro le recensioni fai da te di molti siti.

Quello che bisognerebbe prima di tutto capire è quale tipo do lettore abbiamo intenzione di approcciare. Personalmente non credo che il lettore Gambero Rosso o il lettore Michelin possa mai sostituire le rosse con – ad esempio – Tripadvisor. Il problema nasce sul lettore medio, colui che si trova a metà tra la lettura delle opinioni del web e le notizie che arrivano dalla patinata e rilegata carta. Se è vero che le guide cartacee stanno rischiando di perdere terreno (ma poi mica è vero?) è soprattutto colpa del basso spirito pioneristico dei giornalisti gourmand. Sempre i soliti nomi e molta paura di rischiare la pelle citando e apprezzando nuovi giovani emergenti. Così, nel frattempo che in cima alle classifiche si fa vedere un Heinz Beck che conquista la vetta, giornalisti ben conosciuti del calibro di Luigi Pignataro aumentano i loro proseliti per merito di un rapporto più vero con il tessuto enogastronomico.

“Noi poveri blogger di provincia non siamo mai invitati a nessuna presentazione (eccetto L’Espresso, summa cum laude a Vizzarone nostro) – scrive Pignataro – …ma cavolo, dico io, non pretendo un invito al festone della Rossa (in sede Michelin credono che i blogger siano animaletti da disinfestare) ma almeno il Gambero Rosso o Identita Golose, cribbio ! Il Gamberone è cresciuto di più grazie al web che alla carta; ah, macchettelodicoaffare, mi sovviene che spesso manco siamo invitati alle aperture di famosi ristoranti… Questo per dire che non farò sconti a nessuno!

Comunque, carta o web non importa, l’importante è che si parli della nostra strepitosa cucina italiana.