Archivio mensile:febbraio 2011

Fiera internazionale della Green Economy

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manifestazione su ecologia riciclaggio e ristoranti Verona

Nei prossimi mesi Verona ospiterà, come ogni anno, la fiera internazionale della Green Economy. Precisamente dal 4 al 6 maggio 2011, il quartiere fieristico vedrà l’istallazione di migliaia di stand di aziende italiane e internazionali che si occupano di progettazione, produzione e distribuzione di energie rinnovabili e generazione distribuita. Il Solar Expo, questo il nome dedicato all’evento, è ormai alla sua dodicesima edizione e vanta il primato in Italia di essere tra i primi tre eventi al mondo per quello che riguarda la diffusione delle energie rinnovabili e la bioeconomia. La splendida città che possiede tra le sue bellezze l’Arena e un bellissimo centro storico costellato di ristoranti, trae prestigio da questa manifestazione che è osservata in tutto il mondo e la cui partecipazione è assolutamente internazionale. A ulteriore riprova di quanto l’evento sia tenuto in grande considerazione, quest’anno, per la prima volta, il Solar Expo ospiterà in contemporanea il Bioenergy Expo, il salone delle bioenergie dedicato agli imprenditori agricoli e agli operatori del settore energetico che propone valide alternative alla combustione degli idrocarburi. Si potranno quindi visitare gli stand di tutti gli espositori italiani e non riguardanti il settore fotovoltaico, mini e macro eolico, idrodinamico e tutti le tipologie produttive relative all’indotto di tali compartimenti. In più, per quest’anno sarà possibile visitare tutti gli stand sulle novità del mondo delle bioenergie, biocarburanti, alimentazione naturale e, in sostanza, tutta l’economia energetica alternativa. Un evento che richiama una grande partecipazione di utenti – gli spazi dedicati agli stand sono tutti sold out – ed una partecipazione ancora maggiore di pubblico e di visitatori, i quali possono coniugare amabilmente l’interesse per l’energia pulita alla passione per il turismo, essendo Verona, seppur con discrezione, una delle più belle città d’Italia. È bene ricordare che il quartiere fieristico è situato a ridosso del centro cittadino, a pochi chilometri quindi dalle bellezze architettoniche dell’Arena e dei palazzi del centro storico. Ciò permetterebbe ai visitatori di potersi fermare dopo la fiera in uno dei tanti ristoranti a Verona che abitano il centro storico piuttosto che rimettersi in viaggio senza sosta rinunciando al piacere di fermarsi a mangiare nelle vicinanze della residenza di Giulietta e Romeo.  Solar Expo e Bioenergy Expo vi aspettano dunque dal 4 al 6 maggio 2011, presso il quartiere fiera di Verona. Per chiunque sia interessato, per passione o per motivi di lavoro, alle energie alternative, alle tecnologie ad esse relative e a tutte le forme di business che possono scaturirne questo è l’appuntamento da non perdere in Italia e in Europa, e tutte le informazioni necessarie sono reperibili al seguente sito: http://www.solarexpo.com/fiera/index.asp?f=SE&l=1 Per tutti coloro che oltre alla green economy apprezzano anche le bellezze di una delle architetture  storicamente più appetibili dal punto di vista turistico, non perdetevi l’incantevole Verona con le sue luci, i suoi palazzi, l’Arena, Romeo, Giulietta e i suoi mille ristoranti.

Un sabato sera a Rimini

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passeggiata ristoranti a Rimini

ristoranti su Rimini

Ho un amico che fa il dj. Solitamente anima le serate dei ristoranti e degli american bar del litorale Adriatico, da Pesaro fino a Pescara. Il mio amico è papà di una splendida bimba, dolcissima, e l’elasticità di sua moglie gli consente di poter coltivare la sua passione musicale. Un sabato pomeriggio mi arriva una sua chiamata. Sull’iphone4 che ho trovato in un ristorante di Parigi leggo DaddyDj calling. Rispondo. Ascolto per qualche secondo. La telefonata finisce. Per questa sera, il mio amico dj ha trovato un aggancio a Rimini, e la sua linea indi brit pop è piaciuta a tal punto che uno dei più rinomati ristoranti a Rimini ha deciso di contattarlo per cedergli la consolle. La serata è organizzata: io e Pappo, l’altro amico del Daddydj andiamo a Rimini, cena gratis e afterdinner tra le più belle ragazze d’Italia. Il ristorante lo troviamo facilmente, ci serviamo della guida online oraviaggiando.it, che il mio telefono carica benissimo. Nella pagina dei ristoranti vediamo la mappa stradale e in meno di dieci minuti dal casello dell’autostrada siamo dentro. Il mio amico dj si sistema, aggiusta le casse, prepara i ferri del suo mestiere. Io e Pappo ce la spassiamo un po’ al bancone, beviamo un paio di drink analcolici per rimanere leggeri e perché ancora non è ben chiaro chi guiderà al ritorno. Ci sediamo. A tavola ci servono un magnifico antipasto di crudità a base di tonno e orata, un piccolo assaggio di tagliatelle mare e monti, e concludiamo con una porzione abbondante di gamberoni al vapore conditi in pinzimonio all’aceto balsamico. La serata inizia benissimo e capiamo subito due cose: innanzitutto siamo capitati in uno dei migliori ristoranti di pesce della Riviera, e poi, ci rendiamo conto, perché ultimamente ce lo eravamo dimenticati, cha a Rimini le cose o si fanno per bene o non si fanno. Verso mezzanotte il lavoro del dj è finito. Io e Pappo ci alziamo da tavola mentre il nostro amico armeggia con i dischi, cavi e qualche borsa che si è portato da casa. In meno di un minuto siamo fuori, la notte e il centro di Rimini ci aspettano. Facciamo due passi dal ristorante verso la zona dei locali. Alcuni ragazzi per strada ci indicano la via, qualche svolta e siamo arrivati. Ci accorgiamo in poco tempo che il centro storico di Rimini è stupendo: un ambiente caldo, pulito e curato accoglie decine di pub, american bar e ristoranti tra splendenti fontane zampillanti, basiliche illuminate che riflettono la luce come specchi e architetture romane imponenti, tra le quali il magnifico Arco Augusteo. Un perfetto connubio di tradizione, gusto estetico e imprenditoria del divertimento che nasce sicuramente da un’intelligenza turistica unica in Italia. Un intero vicolo che congiunge due piazze ospita una sorta di mercato rionale nel quale i ragazzi si riuniscono trafficando tra un locale e un altro: il vicolo è intriso di bar, piccole gelaterie d’una volta, irish pub, piadinerie ma anche ristoranti, ristorantini e paninerie tradizionali. In effetti non sembrerebbe neppure d’essere in Italia e l’atmosfera che si respira è vagamente spagnola, portoghese o marocchina. L’occhio è colpito dalla varietà dei locali, dalla densità, oltre che dalle bellissime ragazze. Che dire? Complimenti agli abitanti di  Rimini e buona serata a tutti!

Notte bianca a Pesaro

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E’ stata chiamata, e non a caso, la “buona notte”, quella che il 26 giugno scorso ha ospitato il lungomare della città di Pesaro. Sorvolando i pareri discordi sull’evento, questo è il breve racconto sarcastico di chi, alla notte bianca di Pesaro, c’è stato. Il viale dei ristoranti di Pesaro, viale trieste, quello che costeggia le spiagge e si allunga fino all’imbocco del porto era invaso da un’orda di ragazzi semidivertiti dall’aspetto post-nucleare. Dovevate vedere il terrore degli albergatori barricati nelle proprietà e il disinteresse all’evento dei gestori di ristoranti che pagavano la chiusura al traffico con una scarsa affluenza di clientela. L’aspetto del centro storico e del lungomare stesso non era di certo dei migliori e tutto appariva come una enorme mal riuscita bomboniera: gli addobbi di colore bianco sui ristoranti, alberghi e american bar erano mal fatti, privi di ogni coerenza tra le varie location e azzarderei anche poco piacevoli da vedere. Sicuramente l’evento deve aver richiamato clientela per almeno una categoria degli esercenti: gli american bar e le gelaterie. Altrettanto non si può dire per gli alberghi e i ristoranti. Oltre all’imprevedibile disordine di una serata mal organizzata e di una gestione pubblicitaria poco impegnata, ho assistito al suicidio turistico della città e dell’amministrazione politica. L’affluenza è stata minima e per giunta, come se non bastasse, alle ore 1.00 tutto era finito. Un improvviso silenzio è sceso sul viale e lo sciame dei pochi  partecipanti si è disperso come formiche a caccia di un nuovo rifugio raggiungendo in fretta le automobili in uno degli infiniti parcheggi a pagamento della città. Come dire, il modo migliore per spostare potenziali clienti verso altre mete. La serata non ha funzionato, e si ha l’impressione che ci fosse proprio l’intenzione, da parte dell’amministrazione, a non far girare le cose nel verso giusto.
C’è da chiedersi, fuori da ogni ironia, a che cosa serva creare eventi a metà, senza nessun investimento artistico, impedendo all’evento stesso di essere appetibile per i cittadini e soprattutto per i turisti e gli abitanti della provincia. Che un Capoluogo di Provincia non abbia l’intelligenza di capire e la capacità di cogliere le opportunità di crescita del mercato turistico, è assolutamente un paradosso. E’ un fatto incredibile, talvolta disdicevole, quello per cui una parte politica ben definita dal punto di vista intellettuale sappia ricercare buone possibilità di crescita culturale per la città, ma al tempo stesso sappia dimenticarsi delle esigenze commerciali della stessa.
Alberghi, ristoranti, pubblici esercizi legati al turismo sono una parte consistente dell’economia ma, e questo va capito, anche dell’anima e dell’intelletto di una città importante come Pesaro, che non può permettersi, in materia di turismo, di essere seconda a nessuno. In un momento di crisi come questo, l’opportunità è sacra, e nessuno può scegliere, in ragione di qualche obsoleto intellettualismo, di arroccarsi alle spalle di una volontaria cecità imprenditoriale.